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giovedì 03 novembre 2016

6 regole per una comunicazione efficace

Il tono e il linguaggio del corpo sono le basi per una comunicazione efficace

TAGS: Linguaggio, Crescita personale, Stress, Ansia, Autostima, Comunicazione

Un albero che cade nella foresta fa rumore se nessuno lo sente? No.

È quello che accade quando un messaggio non arriva all’interlocutore, quando nessuno sta ascoltando chi parla perché probabilmente utilizza un modo di relazionarsi, di proporsi e di far udire la propria voce sbagliato e nessuno lo sente. La comunicazione non è efficace. Allora come deve essere una comunicazione efficace? Prima cosa la tonalità della voce: è uso comune pensare che parlare con un tono di voce alto e perentorio possa far arrivare in maniera più decisa il messaggio. In realtà è proprio il contrario. L’importante è che un tono di voce più pacato e gentile non nasconda la paura di esprimere le proprie idee.

E da qui nasce il secondo punto fondamentale: essere convinti di ciò che si dice. La nostra comunicazione deve essere motivante e dall’altra parte devono arrivare le nostre idee unite alla convinzione e all’entusiasmo. Il terzo punto è la chiarezza nell’esposizione. Non dare mai niente per scontato. Più si è precisi e più il messaggio arriverà a destinazione. Quarto punto è l’ascolto. Saper ascoltare anche il punto di vista dell’altro e renderlo partecipe nella comunicazione è importante. Non si sta parlando davanti al nulla. Abbiamo di fronte una o più persone che ci stanno ascoltando e che probabilmente hanno voglia di essere ascoltate. Quinto consiglio è comunicare con empatia. L’Empatia la capacità di comprendere lo stato d’animo di chi ci è di fronte. Empatia significa “sentire dentro”, mettersi nei panni dell’altro.

Un altro aspetto fondamentale in una comunicazione efficace è il linguaggio del corpo. Il corpo parla! Studi hanno dimostrato che il 70% delle impressioni che procuriamo negli altri derivano dal linguaggio del corpo e questo influisce su ogni tipo di relazione, sia nell’ambito famigliare affettivo personale che in ambito lavorativo. Quindi il sesto e ultimo consiglio è di porre attenzione a come ci poniamo con l’altro. Alcuni esempi possono essere relativi al contatto attraverso lo sguardo, un buon contatto visivo aiuta la comunicazione oppure cercare di avere una postura aperta e meno chiusa è sinonimo di sicurezza che risulta più efficace nel trasmettere le proprie idee. Tutti questi punti insieme portano ad una comunicazione che arriva all’interlocutore e che ha come protagonista una voce che si fa sentire.


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